Benessere e Salute

Il Maqui: è questa bacca l’elisir di lunga vita?

MG5962_tagliataNegli ultimi anni si è registrata sempre più evidente la tendenza di ricorrere al naturale:  nell’alimentazione, nei tessuti scelti per il vestiario ma anche in ambito medico per prevenire e/o curare determinate patologie o problematiche.

Dopo decenni passati a pendere medicine di qualsiasi tipo che spesso portano con sé un bel po’ di effetti collaterali, finalmente si stanno cercando alternative che portano benefici senza mettere a dura prova il nostro organismo.

Di recente si parla molto di una bacca  blu che cresce in alcune isole della Patagonia. A  prima vista queste bacche assomigliano un po’ a quelle del sambuco che troviamo da noi. Non sono bacche facili da raccogliere perché le piante sono molto alte (alcune arrivano fino a 5 metri) e crescono in zone impervie. Non ci sono dunque coltivazioni specifiche e per questo si tratta di un prodotto molto pregiato.

Il Maqui è una bacca ricca di polifenoli, in particolare  le antocianine che troviamo anche nell’uva rossa e nera, e che conferiscono alla bacca il suo caratteristico colore blu brillante.  Di questo gruppo di polifenoli fanno parte le delfinidine, che hanno la particolarità di essere idrosolubili e quindi facilmente assimilabili  dal nostro organismo: possono arrivare sino al nucleo delle cellule e fungere da attivatore enzimatico. Pensate che bisognerebbe bere 500 bicchieri di vino rosso per assumere la stessa quantità di delfinidine presenti  in una capsula di purificato di Maqui.

Perché sono importanti i polifenoli?

I polifenoli sono sostanze che il nostro corpo non è in grado si sintetizzare ma che deve introdurre con l’alimentazione, allo stesso modo della vitamine. Sono importanti perché agiscono da antinfiammatori e da antiossidanti, rallentando così i processi di invecchiamento cellulare.

L’infiammazione è una risposta immunitaria del nostro corpo che però alcune volte può diventare dannosa se si protrae nel tempo. I polifenoli aiutano a diminuire gli effetti dell’infiammazione già nel giro di poche ore dall’assunzione.

I polifenoli inoltre, e in particolar modo le delfinidine, aiutano ad attivare gli enzimi che hanno un ruolo primario nel metabolismo energetico favorendo l’utilizzo dei grassi per produrre energia, riducendo la sintesi di colesterolo.

Infine sono dei potenti agenti antinvecchiamento: favoriscono il ringiovanire delle cellule epiteliali rendendo così più elastica la pelle.  Inoltre, contribuiscono ad attenuare le rughe, aiutando la nostra pelle a “superare” lo stress quotidiano.

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Sulle proprietà  di questa bacca, si sono espressi diversi ricercatori e luminari, come Giovanni Scapagnini, neuroscienziato e professore associato di Biochimica Clinica presso l’Università del Molise; Barry Sears, ricercatore americano, massimo esperto mondiale sul controllo ormonale attraverso il cibo: tutti concordano nell’attribuire al Maqui proprietà benefiche e salutari.

È ormai appurata a livello scientifico la validità dei polifenoli nella difesa del nostro organismo da malattie croniche e dai processi di invecchiamento.

Pensate che in Cile il Maqui è chiamata  la “pianta di Dio” per le sue caratteristiche, e forse è proprio grazie ad essa che le popolazioni originarie dell’arcipelago di Juan Fernandez, dove appunto questo arbusto cresce, hanno un aspetto molto giovanile anche in età avanzata. Ovviamente ciò può essere dovuto anche allo stile di vita, ma sicuramente la loro alimentazione molto ricca di polifenoli potrebbe aver aiutato in tal senso.

Si tratta di una bacca che personalmente mi incuriosisce molto. Fatemi sapere se avete già avuto modo di provarla! E se volete avere ulteriori informazioni visitate questo sito:

http://maquipolifenoli.it/