Tempo libero

Vacanze in Portogallo: storia di un viaggio

Quindi stai pensando di andare in Portogallo oppure hai già prenotato e stai cercando informazioni per goderti al meglio la vacanza. Ottimo, sei nel posto giusto!

Questa non è una guida al Portogallo, ma l’esperienza fatta da una famiglia di 4 persone nel mese di luglio 2023 con diversi spunti che ti potranno essere utili. E anche un po’ di cose che c’entrano come il cavolo a merenda.

Volo verso il Portogallo su Lisbona

Il volo era previsto da Bergamo (Orio al Serio – BGY) con EasyJet a mezza mattina. Dovendo fare il check-in con i bagagli da mettere in stiva, si cerca di essere in aeroporto 2 ore prima della partenza. Bisogna considerare sia la consegna dei bagagli sia il controllo di sicurezza e durante l’estate l’aeroporto di Bergamo (come la maggior parte degli aeroporti) è sovraffolato.

Due ore prima del decollo e due ore di viaggio in macchina, significa partire alle 6 del mattino. Schiacci il bottone per alzare il sezionale e non si apre. Si è spaccata una delle molle ed è scattata la sicura anticaduta. A braccia (un sezionale pesa!) lo alziamo e poi riusciamo a richiuderlo bloccandolo con dei morsetti. Iniziamo bene.

In sala di attesa, vicino al gate del volo EasyJet per Lisbona, c’è un ritardo di 15 minuti. Normale. Anzo no, è di 30 minuti. Aspetta, è cambiato, è di 1 ora. Ah no, scherzetto, arriva l’SMS da EasyJet che il volo è stato cancellato.

Panico! Abbiamo già gli hotel prenotati e pagati. Non ci sono voli alternativi in giornata (quello di Ryanair è pieno) e neanche per il giorno dopo. E neanche quello dopo ancora!

C’è gente che trova con scalo su Londra, ma serve il passaporto. Voli per Porto o Faro (sempre in Portogallo) non disponibili.

Un’amica di una agenzia di viaggi ci aiuta a cercare un volo: c’è la compagna Tap che ne ha uno alla sera, ma dall’aeroporto di Venezia (VCE).

Ci sono una serie di problemi:

  1. costa un’eresia
  2. abbiamo la macchina parcheggiata a Bergamo (ParkinGo) con il parcheggio già pagat
  3. il rientro sarebbe comunque su Bergamo e quindi ci troveremmo senz’auto (il rientro era la sera molto tardi: niente treni, niente noleggi, …)

Amen. Torniamo a casa. E parcheggiamo in strada perché abbiamo anche il sezionale rotto, ricordate?

Poi un’amica con la macchina grande (siamo in 4 con 4 valige) ci porta a Venezia. Sì, avevamo fatto prendere i biglietti della Tap (dissanguandoci, ci siamo giocati la tredicesima con sei mesi di anticipo).

Per il rientro ci penseremo. Intanto, a notte inoltrata, siamo riusciti ad arrivare a Lisbona.

Lisbona

A Lisbona il servizio di transfer ci ha trasferiti dall’aeroporto all’hotel con una micro maggiorazione, viste le nostre 8 ore di ritardo (ma si è guadagnato una lauta mancia: la serietà e la disponibilità vanno premiate).

Ovviamente in hotel le stanze prenotate non erano più disponibili (non sappiamo come mai…), quindi upgrade in altro hotel nuovo di pacca della stessa catena e nella stessa via con passaggio da 3 stelle a 4 stelle. Vuoi vedere che le cose iniziano a girare?

Metropolitana di Lisbona

Le guide turistiche dicono che sia poco usata per gli spostamenti dei turisti, in realtà avendo l’hotel esattamente sopra la fermata della linea blu e delle linea rossa, dove si incrociano, era il mezzo migliore per andare verso il centro. Quello che vi serve:

Biglietti dei trasporti pubblici a Lisbona

Come al solito hanno troppe opzioni. Nei nostri piani c’era l’acquisto della LisboaCard, te ne parliamo dopo, ma essendoci saltata mezza giornata e avendo riprogrammato la visita, per il primo giorno ci bastava un biglietto giornaliero.

Con 6,60 euro viaggi sulla metro e sui trasporti pubblici Carris (beh, ci sono solo quelli…) quante volte vuoi. Compresi i tram antici, le funivie e gli ascensori. Considera che un solo giro sull’acensore più famoso (Elevador Santa Justa) costa qualche euro, quindi o prendi la LisboaCard o il giornaliero, fidati.

Il biglietto lo abbiamo preso nella metro, sui distributori automatici. In realtà quello che siamo riusciti a fare è prendere 4 carte Viva Viagem e “caricarle” con il biglietto giornaliero. Probabilemente è l’unico modo o quantomeno nel distributore quelli erano i passi che si potevano fare.

Qualcuno suggerisce di caricarle con un tot di denaro, ma non conviene: bastano pochi viaggi e hai superato il costo del giornaliero.

Queste carte sono di cartoncino ma sono comunque contactless (quindi evitate di piegarle!) e si possono anche ricaricare se servono per più giorni.

Da sapere:

L’app di Carris funziona malissimo, usate il sito anche da cellulare e dal sito potete scaricarvi i PDF delle varie tratte se intendete pianificare qualcosa per tempo: a noi è stato molto utile.

Per quanto riguarda il famoso Tram 28, ne parliamo dopo.

La LisboaCard

E’ la LisboaCard classica card da turista, che ti permette di viaggiare gratis su tutti i mezzi pubblici (credo anche sui treno verso Sintra che non sono coperti dalla rete urbana) e ti da accesso gratuito o scontato in alcune attrazioni.

Come sempre, molti posti interessanti non sono inclusi, quindi vanno fatti due conti. Noi, casua problemi con il volo e quindi cabmio di programma, alla fine abbiamo preso quella da 24 ore e concentrato in una giornata le visite incluse.

Dovendo avere in mano la carta fisica, se la cpmèrate online poi dovete trovare un posto dove ritirarla. Quindi, tanto vale prenderla su posto. I centri informazione dove la vendono si chiamano “AskMe”, non ce ne sono molti, anche se uno lo trovi in aeroporto a Lisbona.

Noi, però, abbiamo visto diversi posti dove simili ai nostri giornalai o tabacchini, dove la vendono al prezzo ufficiale (e da uno di questi l’abbiamo comperata). Da sapere:

Elevador de Santa Justa: come evitare la coda

Lisbona è tutta un su e giù, anche per i lisbonesi e non solo per i turisti. Fortunatamente ci sono funicolari e veri e propri ascensori che vi risparmiano un bel po’ di fatica. Uno di quelli più famosi è l’Elevador de Santa Justa, vicino alla Praça do Rossio (il vero nome è Praça Dom Pedro IV).

Un vero e proprio ascensore di inizio secolo (anzi di inizio del seconolo scorso, noi del ‘900 crediamo di essere ancora nel 1990…). Le cabine accolgono al massimomassimo 29 persone (ma io non lo prenderei se è pieno), riverstito con pannelli in legno originali, tutto cavi e ferro… anche l’odore ti dice che ha più di 100 anni. E l’estetica, dal basso richiama… ma no, capitelo da soli!

Per prenderlo, o andate presto (per presto intendo prima delle 10:00) oppure fate la fila e probabilmente starete schiacciati come sardine. C’è una alternativa (speriamo la leggano in pochi).

  1. Arrivate a Praça dos Restauradores che è poco a nord della Praça do Rossio e c’è una fermata della metro blu (azul)
  2. Prendete la Glória Funicular (o Ascensor da Glória) e salite nella zona dove vi porterebbe il Santa Justa
  3. Fate una passeggiata dirigendovi verso l’Elevador Santa Justa e visitate fermatevi a fare una foto al Miradouro de São Pedro de Alcântara
  4. Proseguite e visitate il Convento do Carmo, l’unica cosa rimasta in piedi dopo il terremoto del 1755 (sì, Lisbona come altre cittadine sono state completamente ricostruite)
  5. Arrivate all’Elevador Santa Justa e prendetelo in discesa (dovreste trovare poca gente)

Pastéis de bacalhau

Tradotti sarebbero delle “paste di baccalà”, ma per intenderci sono simili a delle crocchette. Quando siete in cima all’Elevador Sante Justa, trovare un locale (Casa Portugheza de Pastel de Bacalhau) che li vende (semplici e con formaggio). Andrebbero mangiati con un buon bicchiere di porto.

Io che non amo il baccalà non li ho ovviamente trovati particolarmente eccezionali (forse alle 10 del mattino e dopo la colazione a buffet dell’hotel non sono la scelta migliore…), in ogni caso sono tipici bisogna assaggiarli. Li trovate in molti posti, non solo in cima a Santa Justa, ma visto che passate di lì…

Bacalhau si legge “bacagliau”.

Il famosissimo Tram 28

Il Tram 28 è famoso perché che fa un giro veramente panoramico delle bellezze di Lisbona. Le cose particolari sono due:

  1. è un normalissimo mezzo pubblico quindi paghi un biglietto come per qualsiasi altro trasporto o ci sali “gratis” se hai il giornaliero o la LisboaCard
  2. i mezzi sono nello stile di quelli antichi, quindi molto caratteristici

Non esiste solo il Tram 28, ma ci sono altre linee dello stesso tipo, solamente che non fanno un percorso così panoramico… ma se vi interessa provare a viaggiare con questi mezzi, uno vale l’altro.

Ufficialmemte questa linea si chiama “28E”.

Per prendere il Tram 28 puoi salire in una qualsiasi delle fermate che fa partendo da Martim Moniz (dove vanno tutti) a Campo Orique, vicino al cimitero e fuori dal centro. A Martim Moniz c’è sempre una coda interminabile di persone e, per quanto bello sia il percorso, personalmente non starei mai in file una o due ore sotto il sole. Se proprio dovete, provate almeno ad andare prestissimo al mattino.

Altra idea geniale è prenderlo al contrario, ovvero andare a Campo Orique e fare il percorso alla rovescia. Man mano che il 28 si allontana dal centro la gente tende a scendere e quindi il capolinea opposto dovrebbe presentare una attesa accettabile. Ovviamente bisogna arrivarci con qualche altro mezzo, ma di autobus ce ne sono a iosa.

Questa era la nostra idea, peccato il volo cancellato che ci ha costretti a comprimere un po’ il programma!

Una alternativa è il Tram 12 che fa un percorso simile, ed essendo meno conosciuto non è improbabile trovarlo libero. Il Tram 12 fa un anello, eccetto quando siamo stati noi che, per lavori pubblici, seguiva una via differente, addirittura migliore perché si fermava al Bairro Alto.

La nostra esperienza. Arrivati alla piazza dove parte il Tram 28, giusto per curiosità, c’era ovviamente un bella fila e dove sei assaltato dai guidatori di tuk-tuk che ti offrono l’impossibile. Girando per intercettare il percorso del Tram 12, va da sé che lo troviamo ed era praticamente vuoto. Quindi saliamo, ci sediamo e ci godiamo un po’ di percorso, finché si ferma e li resta (per qualche problema). Dopo aver usato l’occasione per scattare foto all’interno del tram abbandonato da tutti, abbiamo proseguito a piedi per scoprire che un’auto in panne aveva bloccato le rotaie… poteva succedere solo a noi!

Da sapere:

Percorso del tram 28: la partenza tipica è Matim Moniz a destra. Attenzione: quel “Tram” 28 che si vede nella mappa è un serivio turistico, non è il punto di partenza del vero tram.

L’oceanario di Lisbona

Subito avevamo pensato che anche no, c’è l’acquario di Genova da andare a vedere e Lisbona ha tanto da offrire… ma alla fine ci siamo andati. Soldi be spesi (25 euro a testa).

L’oceanario è una enorme (ma proprio enorme) vasca con dentro ogni sorta di pesce, compresi squali dalle dimensioni notevoli. La “visiti” girandoci intorno su due piani. Non mancano anche acquari più piccoli per specie particolari, ma la vasca la fa da padrone.

Quando siamo andati c’era poca gente, forse luglio non è il mese delle grandi visite, i portoghesi probabilmente vanno in altri periodi. Ma il tutto è organizzato per ricevere un numero molto alto di persone, il pizzale è vastissimo con parecchie zone di ombra.

All’oceanario ci si arriva comodamente con la metropolitana e con tante linee di autobus. La metro termina “sotto” un enorme centro commerciale, se avete anche qualche spesa da fare.

Oceanario di Libsona, stazione della metro e centro commerciale Vasco de Gama

La Ginja o Ginjinha

La Ginja è un liquore ottenuto dalle amarene ed è un prodotto tipico del Portogallo. Non è che vi stravolga la vita, ma come sempre si devono provare i prodotti tipici… non fate quelli che vanno all’estero a mangiare la pizza e poi a lamentarsene.

A Lisbona lo trovate per forza, l’hanno inventato lì. E anzi, dovete andare proprio dove è nato nel locale con il nome “A Ginjinha”. E, perché no, fare un secondo bicchierino nel locale che si trova quasi difronte e che è il rivale del primo. Entrabi sono sostanzialmente nella piazza Rossio.

Nota: noi, per problemi di tempo, non siamo riusciti ad andarci, né nell’uno né nell’altro. Tristezza. Ma la Ginja l’abbia assaggiata comprandocela. Che cosa dire: mio padre metteva le ciliege sotto spirito (tipicamente sotto grappa) e quando ho bevuto la Ginjinha ho avuto un flash-back.

Pastel de nata (o pasteis de nata)

Pastel è singolare, pasteis è plurale, ecco perché vedete usate entrambe le forme. E’ la pasta più famosa di Lisbona e la trovate in tutte le pasticcerie.

Si dice che la più buona in assoluto si trovi alla Pasteis de Belem, ma, manco a dirlo, troverete la coda. Non è neanche tanto comoda da raggiungere.

Invece, fate come noi, e andate a comprarvi il pastel de nata da “Manteigaria – Fábrica de Pastéis de Nata” che è lungo la Rua Augusta (ovviamente la andrete a vedere, è la prima tappa di tute le guide di Lisbona).

La piccola pasticceria ha una particolarità che scoprirete andando e guardando verso il soffitto.

Se li prendete da asporto ve li danno in comode scatole come questa:

Da amante dei dolci, posso dire che la pasticceria Portoghese è ottima, non ho assaggiato nulla che non mi piacesse (né nelle pasticcerie, né nei ristoranti).

Ristoranti, coperto e mance in Portogallo

Nelle recensioni dei ristoranti portoghesi, leggerete spesso lamentele per quanto riguarda un piccolo antipasto che sono soliti servire o far trovare sul tavolo. E’ tipicamente composto da olive, formaggio, burro e pane. Il burro quasi sempre lo abbiamo trovato sia all’aglio che normale.

Perché la gente si lamenta? Perché quel piccolo antipasto poi lo troverete nel conto. Non si può neanche dire che sia un antipasto, quelli li trovi nel menu, sono quasi delle sfiziosità da aperitivo.

In portoghese è chiamato “couvert“, che ricorda molto il nostro coperto. Il costo (c’è sempre nel menu, almeno noi lo abbiamo sempre trovato) si aggira sugli 8 euro (non a testa, a tavolo!).

Chi non lo desidera, o perché non vuole spendere i soldi o perché non gli piace, deve semplicemente chiedere di portarlo via: è cosa comune, l’ho visto fare molte molte ai portoghesi.

Per quanto riguarda il costo, se pensiamo che in Italia il coperto costa 2 euro a testa per avere giusto un po’ di pane o grissini… ci siamo, nulla di nuovo. Sono usanze cha vanno semplicemente comprese e accettate.

Le mance al ristorante, taxi, bar

Se volete discutere di un argomento non chiaro, la mancia è una buona candidata. Al bar non si lascia, al ristorante potete lasciarla, ma nessuno me l’ha mai chiesta… si legge che è più abitudine dei turisti e dei ristoranti per turisti che non dei portoghesi.

Se volete lasciare qualcosa per ringraziare del buon servizio, 5%-10% del totale.

Il riso (arroz)

State attenti al riso in Portogallo (arroz) perché rischiate di pensare che sia un risotto, ma non lo è. Il risotto lo trovate nei ristoranti italiani o come accompagnamento di alcuni piatti di pesce, non l’ho mai visto come portata singola.

Quindi, cosa ordinate quando prendete l’arroz? Di solito era una pentolina con dentro una specie di zuppa con il riso.

Il coriandolo sa di sapone

Il coriandolo è l’equivalente del nostro prezzemolo. Da noi si dice “essere come il prezzemolo” per intendere che qualcosa c’è un po’ dappertutto… ecco, il coriandolo lo mettono un po’ ovunque, peccato che a me non piaccia. Se dovessi definire il gusto, sa di detersivo.

E quel sapore di sapone del coriandolo, non è una mia fissa, è una sensazione che hanno in molti. Potete provare a chiedere di non metterlo, perché vi assicuro che se non vi piace vi rovina il piatto.

In completamento…


Foto di Martine Auvray da Pixabay