Benessere e Salute

Superare le crisi: talento o scelta di vita?

crisiSuperare le crisi: talento o scelta di vita? La risposta è apparentemente semplice: coltivare il talento di scegliere uno stile di vita in grado di far superare positivamente le crisi! Facile a dirsi solo un po’ meno facile a farsi…ma non impossibile!

Ognuno di noi nasce con un insieme di attitudini (talenti) che ci consentono di riuscire senza grandi sforzi in alcune attività meglio che in altre. C’è chi è bravo nei calcoli, chi con le parole, taluni corrono come il vento o nuotano come delfini, alcuni sono bravi con le persone altri sono eccellenti nel pensiero astratto…Ogni essere umano ha almeno un talento, basta cercarlo! Ma il talento da solo non basta a garantirci una vita sana appagante e felice!! Conoscere e coltivare i nostri talenti è solo l’avvio, il resto dipende dalle nostre scelte.

I due elementi imprescindibili, utili per superare positivamente i momenti di crisi sono l’atteggiamento positivo e la motivazione. Prima di tutto può essere utile capire come funziona il cervello (in modo molto semplificato) e successivamente cosa si intende per atteggiamento positivo.

Noi viviamo immersi in un mondo di stimoli che conosciamo attraverso i canali della percezione sia esterna che interna (la vista, il tatto, l’olfatto, l’udito e il gusto). Gli stimoli raccolti dai nostri recettori, trasformano le informazioni in un impulso elettrico che viaggia nel nostro corpo e finisce nel cervello in una zona chiamata area associativa. Tale area è come un’enorme banca dati in cui inseriamo elementi da verificare (gli stimoli) che vengono elaborati in una frazione di secondo attribuendogli un’etichetta. L’etichetta è dunque immediata, netta e prende il nome di Rappresentazione mentale e può essere positiva o negativa (buono/cattivo; mi piace/non mi piace; pericoloso/sicuro etc…). La rappresentazione mentale è responsabile dei successivi processi mentali e la produzione di ormoni che regolano e determinano i comportamenti. Il nostro conseguente comportamento avrà, dunque, lo stesso segno della rappresentazione mentale. Se essa è negativa il nostro comportamento sarà di distanza, di tensione, di diffidenza…il nostro comportamento diviene allora uno stimolo per i nostri interlocutori e per l’ambiente che ci circonda. Per tanto il nostro comportamento determina l’idea (RM) che gli altri si fanno di noi condizionando il loro comportamento verso di noi!

Immagina allora cosa può succedere di fronte ad una situazione che ci preoccupa o che ci fa star male (RM negativa) se scegliamo di cedere alla “tentazione” di abbandonarci alla lamentela o alla critica fine a se stessa. Fossilizzarsi sulle difficoltà non fa altro che creare un circolo vizioso in cui più pensiamo negativamente più non riusciremo a trovare una soluzione e a vedere l’opportunità o la via d’uscita!! Nei casi di difficoltà occorre attivare il nostro “cervello razionale” sforzandosi quanto più possibile di mantenere il controllo della situazione attivando un atteggiamento positivo.

fun time outdoorsMa cos’è? Un atteggiamento è lo spirito con il quale affrontiamo una situazione o una relazione. L’atteggiamento positivo è la capacità di affrontare ogni evento con una modalità cognitiva e comportamentale che tende ad evidenziare, anche in situazioni limite, le opportunità e gli aspetti positivi senza sottovalutare gli elementi di rischio e senza soccombere alle RM –

Con l’atteggiamento che scegliamo di adottare esercitiamo una serie di influenze: sulla nostra immagine, ovvero come gli altri ci vedono, sul modo in cui ci sentiamo fisicamente e mentalmente (attraverso l’influsso degli ormoni secreti dal cervello che possono attivare oppure deprimere le nostre energie), sulla nostra capacità di muoverci con efficacia verso gli obiettivi nella vita e nel lavoro

Un atteggiamento positivo ci dà la possibilità di rendere i problemi più facili da gestire, gli errori meno disastrosi, il domani più eccitante. Gli atteggiamenti negativi non ci portano da nessuna parte. Hanno solo una grande forza: ci fanno vedere il lato peggiore delle cose. Un’altra cosa importante: l’atteggiamento positivo è ben diverso dalla visione ottimistica della vita. L’ottimista, spesso, sottovaluta i problemi, rimuove i rischi e i pericoli, esagera e gonfia le opportunità. Un problema è una medaglia con due facce: rischio e opportunità. Possedere un atteggiamento positivo significa riuscire a tenere in considerazione e superare gli ostacoli, evidenziando, di fronte ad un qualsiasi problema, le opportunità e gli aspetti positivi senza però sottovalutarne i rischi.

In affiancamento all’atteggiamento positivo occorre curare la propria motivazione. Coltivare le proprie passioni e gli interessi (oppure trovarli!), non trascurando di trovare in tutto ciò che si fa l’aspetto di utilità, anche il più brutto dei lavori può regalare qualche soddisfazione se ci si impegna a cercarla! Impegnarsi a fondo in ciò che si fa cercando i risultati di eccellenza è essenziale per alimentare la motivazione.

“sono una psicologa, una mamma, una grafologa, un perito del tribunale, una runner …” quando apro i corsi di formazione con il mio lungo elenco di chi sono e di quello che faccio, spesso capita che alcune persone rimangano sbalordite e mi chiedano “ma come fai? Vai anche a correre?”.

All’inizio, con un leggero rossore in viso rispondevo che è solo questione di buona volontà, poi andando avanti mi rendevo conto di quante persone non riescano a conciliare i tempi, a sentirsi soddisfatti della propria vita e del proprio lavoro mi sono interrogata. Ma davvero è “solo” una questione di buona volontà o forse molte persone non riescono a superare le paure che impongono loro dei limiti? Molti non sanno definire dei chiari obiettivi che siano solo professionali o addirittura di vita. Le persone a volte pensano di conoscersi ed invece ignorano i propri meccanismi di difesa e non si accorgono che le loro abitudini li tengono prigionieri, non sanno sfruttare i punti di forza e non lavorano sulle proprie debolezze. In breve la maggior parte delle persone sottovaluta il peso della motivazione. La motivazione umana è l’energia che ci consente di portar a termine inostri progetti, superando gli ostacoli. Essa si concretizza con l’attivazione di comportamenti specifici e con l’orientamento di tali comportamenti verso il fine desiderato. Quello che a maggior parte delle persone ignora è che la motivazione va alimentata, ogni giorno!

Negli ultimi anni la mia vita è cambiata tanto, in meglio. Dopo aver avuto le due bimbe a poca distanza una dall’altra la routine quotidiana era diventata difficile, sentivo il bisogno di riequilibrarmi. Il peso della bilancia stava pericolosamente pendendo sulla fatica invece che sul divertimento e la soddisfazione come era sempre stata. Che potevo fare? Mi serviva tempo per pensare, mi serviva uno spazio per pensare, mi serviva un modo per pensare…

Avevo spesso mal di schiena, come sa qualunque genitore alle prese con i bimbi piccoli (a proposito ma a quale età non chiederanno più di essere portati in braccio quando sono stanchi?), così chiedo ad una mia amica fisioterapista che mi prescrive dei noiosissimi esercizi di ginnastica posturale che avrei dovuto fare…a vita! E’ così che ho iniziato a correre scoprendo questa grande passione, per sopportare la noia degli esercizi mi regalavo una passeggiata prima e una corsetta poi all’aria aperta. All’inizio è stato difficile, ho dovuto superare tante barriere: dove trovare il tempo? Potrei provare ad alzarmi prima. E se piove? Di pioggia non è mai morto nessuno. E se non ce la faccio? Basta ricordarsi che la corsa è solo un passo davanti all’altro ….e così via via che il mio gusto nel correre aumentava diminuivano anche le preoccupazioni in merito ad aspetti che alla fine si risolvevano anche facilmente oppure era il contrario?! Cosa ho imparato allora? Ho imparato che le barriere, gli ostacoli più insormontabili, i problemi più grandi li crea la nostra testa, non l’ambiente!!

E questo vale sia per le attività che mi scelgo sia per quelle che mi sono imposte. Allora davanti ad un momento critico occorre impegnarsi al massimo per uscirne al meglio. Sarà necessario tirare fuori l’atteggiamento positivo per cogliere le opportunità ed i vincoli del contesto e stimolare la propria motivazione. Occorre allora fare un attento esame dei propri obiettivi di vita, scegliere con cura le priorità e fare un bilancio oggettivo delle proprie forze in gioco, solo così saremo veramente padroni della nostra vita e potremo riprendere in mano le redini che per un attimo avevamo perso. E questo sforzo, anche se costa fatica fisica e psicologica è ripagato dalla soddisfazione di tutto quello che si fa.

E così, oggi, al ritorno da una gara quando le mie bimbe mi chiedono “mamma, hai vinto?” io con orgoglio posso dire “si tesoro, anche oggi ho vinto io”…

E per concludere una bella frase di Albert Einstein Le tre regole del lavoro: esci dalla confusione, trova semplicità; dalla discordia, trova armonia; nel pieno delle difficoltà risiede l’occasione favorevole”

Debora Penco, psicologa e grafologa, lavora per lo studio Elidea dove è stato messo a punto il programma Le Stanze del sé, che, grazie ad una rete di esperti e metodiche personalizzate, promuove lo sviluppo di ogni persona, fornendo un sistema di riequilibrio delle proprie risorse fisiche, psicologiche e sociali e offrendo strumenti che consentono di affrontare i propri disagi e sviluppare le proprie potenzialità. Per altre info www.elidea.org, seguici anche su facebook!

di Debora Penco

Psicologa del lavoro presso lo studio ELIDEA

www.elidea.org