Bambini

Gattonando…

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Lo sviluppo psicomotorio viene schematicamente suddiviso in tappe a seconda dei mesi di vita del bambino.

In base a questa suddivisione, un lattante di tre mesi solleverà la testa se messo a pancia in giù, a cinque o sei mesi raggiungerà la posizione seduta e a otto o nove mesi effettuerà degli spostamenti autonomi.

Esiste in realtà una variabilità sia nei tempi che nell’ordine di raggiungimento delle varie tappe tra un bambino ed un’altro. Succede infatti che un lattante posticipi lo star seduto a otto mesi o il gattonamento a undici senza che questo indichi un’anormalità.

Mediamente il bambino iniza a gattonare intorno ai nove mesi, ovvero quando la muscolatura di braccia, gambe e schiena sarà abbastanza robusta da permettergli di mettersi a carponi e non cadere. Una volta raggiunta questa posizione mancherà veramente poco che il piccolo si accorga di essere in grado di muovere un ginocchio o una manina e, di conseguenza, spostarsi. Da questo momento necessiterà solo di pratica per acquistare sicurezza e rendere il movimento fluido; Nel giro di qualche settimana diventerà un campione di corsa a quattro zampe!

Il passo successivo sarà quello di alzarsi appoggaiandosi a dei sostegni, svilupperà il concetto di equilibrio e starà dritto sulle sue gambe per poi iniziare a camminare.

Non tutti i bambini gattonano allo stesso modo, infatti sono state classificate 25 diverse posture o “stili”di gattonamento tra cui i più gettonati, oltre alla classica posizione a “quattro zampe” con ginocchia e mani a terra, sono i seguenti:

  • A trottola: il bambino si muove appoggiando il pancino per terra e si dondola spostando prima braccia poi gambe.
  • Seduta: il bambino si mette seduto con una gamba piegata e l’altra dritta e si trascina con il culetto per terra. In genere i bambini che scelgono questo stile iniziano a camminare più tardi, verso i 18 mesi. Sembra, inoltre, che questa posizione sia ereditaria. Il 40% dei bimbi che scelgono questo stile hanno un genitore che ha fatto altrettanto.
  • A vite: il bambino si sposta con l’aiuto delle mani e delle gambe girando su se stesso.
  • A crawl: il bambino striscia con la pancia per terra trascinandosi con le mani e spingendosi con le gambe.A serpente: il bambino striscia con la pancia all’insù ondeggiando con le spalle e il bacino.
  • A ponte: il bambino striscia con la pancia all’insù inarcando la schiena e aiutandosi con braccia e gambe.

Ci sono poi bambini che arrivano direttamente ad alzarsi, stare in piedi e camminare senza mai gattonare.

Se il bambino una volta compiuto un anno non ha dimostrato nessun interesse a muoversi in nessun modo e non è in grado di muovere gambe e braccia in modo coordinato, sarà il caso di farlo presente al proprio pediatra.

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Gattonare è una tappa molto importante nello sviluppo motorio in quanto aumenta la coordinazione degli arti e della “propriocezione” ossia la capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio e riconoscere consapevolmente la contrazione dei propri muscoli.

Ciò significa che un bambino che non ha gattonato, in età adulta sarà meno portato per le attività che prevedono coordinazione come alcuni sport o il ballo.

Inoltre alcuni studi dimostrano come il gattonamento sia collegato al problema della dislessia. Pare infatti che la maggior parte dei bambini dislessici abbia iniziato a camminare senza prima gattonare.

Si può incoraggiare il bambino a gattonare mettendolo spesso a pancia in giù, in modo che si invogli ad issarsi sulle braccia, poi si possono posizionare ad una certa distanza da lui giochi o oggetti che lo interessino e che catturino la sua attenzione così che si senta incentivato a spostarsi per raggiungerli.

E’ fondamentale creare degli spazi idonei dove il piccolo si possa muovere senza incorrere in pericoli come possono essere oggetti pesanti che si può tirare addosso o troppo piccoli che può ingerire oppure le scale: in questo periodo il bambino non percepisce il vuoto e quindi non riesce a valutarne la pericolosità.

In ogni caso non va mai lasciato solo!