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L’importanza del gioco

 

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Per il bambino giocare è molto importante! Non solo si diverte ma esprime sè stesso, esercita le proprie capacità e impara a conoscere il mondo che lo circonda.

Il gioco è un vero e proprio lavoro per lui infatti quando gioca viene coinvolto profondamente, impegnando le sue energie e le sue risorse.

In base alle tappe che il bambino attraversa crescendo, si possono suddividere i giochi più adatti a lui partendo dai primi giorni di vita fino ai due anni ed oltre.

Ai fini di un corretto sviluppo senso-motorio è molto importante riuscire a sciegliere il gioco adatto alla fascia d’età del bambino.

Proprio per guidare i genitori nello scegliere i giochi adatti alle fasi evolutive del proprio figlio, Chicco ha pensato all’ “Osservatorio Chicco”: un gruppo di esperti che affrontano insieme il tema dello sviluppo psico-sensomotorio attraverso il gioco. Fanno parte del gruppo pediatri, docenti universitari e, ovviamente, genitori!

Durante il suo primo mese di vita, le attività principalidi un neonato sono mangiare e dormire. L’attività motoria è ridotta ai riflessi istintivi come succhiare, aggrapparsi al dito e sgambettare. tuttavia in questo periodo inizia lo sviluppo sensoriale. Il bebè vede in bianco e nero ed è attratto dai colori contrastanti; Gli piacciono molto i rumori e i suoni ritmici. Il gioco più adatto a questa età sono le giostrine con movimenti lenti e suoni armoniosi.

Già al secondo mese di vita l’attività motoria migliora e il bambino riesce a sollevare e sostenere la testa. Anche i sensi si sviluppano notevolmente: il bebè riesce a vedere i colori forti e segue con lo sguardo ciò che entra nel suo campo visivo. Comincia a distinguere le voci dagli altri rumori e dimostra di apprezzare particolarmente le voci dei famigliari. Ideali in questa fase giostrine musicali, carillon e pannelli colorati per il lettino, atti a migliorare la coordinazione tra vista e udito.

Durante il terzo mese, quello che era un riflesso istintivo come l’aggrapparsi al dito diventa un movimento volontario e il piccolo comincia ad afferrare ciò che lo interessa per poi portarlo alla bocca. Riesce a coordinare vista ed udito e per lui i giochini più stimolanti sono oggetti leggeri e facili da afferrare come trillini e sonagli. Anche la comunicazione è in pieno sviluppo a questa età e il bambino comincerà ad emettere i suoni tipici della “lallazione”. Passerà molto tempo ad ascoltare la propria voce e si divertirà moltissimo se proverete ad imitarlo guardandolo negli occhi, vi regalerà tantissimi sorrisi!

Nel quarto mese il bambino comincia a spingersi muovendo le gambe, porta a sé gli oggetti e li colpisce. Ora riesce a mantenere l’attenzione su un determinato oggetto e lo studia attentamente soprattutto attraverso la bocca. Comincia anche a socializzare con chi gli sta intorno. Dimostra con i sorrisi, o viceversa piangendo, di apprezzare o meno una persona, un gioco o una particolare situazione. Ora i giochi più adatti a lui sono trillini e pupazzi di forme, colori e consistenze diverse e tappeti colorati su cui rotolarsi. Cantargli canzoncine e raccontargli storie, anche con i giochi parlanti, lo aiuta a sviluppare le sue capacità di comunicazione.

A cinque mesi il bambino padroneggia perfettamente la coordinazione tra il movimento delle mani e lo sguardo e tocca ciò che vede, ma non riesce ancora a distinguere ciò che per lui rappresenta un pericolo né è in grado di capire se lo sgridate quindi la cosa più opportuna in questa fase è riorganizzare la casa a portata di bebè.

Comincia a vedere bene anche gli oggetti lontani e ha scoperto che i suoni possono essere molto differenti tra loro. Ora si possono proporre al bambino giochi musicali che propongono suoni ritmati e vivaci.

A sei-sette mesi generalmente il bambino è in grado di spostarsi striscinado per esplorare l’ambiente che lo circonda e lo incuriosisce e ha affinato la capicità di afferrare anche gli oggetti più piccoli opponendo il pollice alle altre dita. Adesso ama vedere le cose da prospettive diverse come, ad esempio, i suoi giochi capovolti. Il bambino concentra l’attenzione sui movimenti che attirano la sua attenzione come, ad esempio, la mamma che cambia stanza e osserva il punto dove è scomparsa consapevole che sarà quello da dove la vedrà ricomparire. Il gioco del “cucù” o del “bau…settete”, come un oggetto che scompare per poi riapparire, gli permettono di sperimentare i piccoli distacchi.

In questa fase sviluppa anche la memoria visiva e si diverte a far riapparire i giochi che gli abbiamo parzialmente nascosto. Giochi adatti a questa età sono quelli “in movimento” come palline e macchinine. Per lui è una grande soddisfazione fermarli o fargli cambiare percorso!

In questo periodo generalmente inizia anche la dentizione e per alleviare il fastidio il bambino ama mordere trillini con parti dure e molli.

Ogni bambino ha i suoi personalissimi tempi di apprendimento: c’è quello che si concentrerà sul movimento per raggiungere gli oggetti, chi preferisce perfezionare il linguaggio chi invece si concentra ad osservare ogni bambino segue le proprie inclinazioni e i genitori non si devono preoccupare per questo.

A otto mesi il bambino potrebbe essere in grado di issarsi in piedi con l’aiuto delle sbarre del lettino, sta tranquillamente seduto senza appoggio ed è molto interessato dai cambiamenti soprattutto quando li causa lui. Gli piacciono molto i giochi che si accendono premendo un tasto e ama che le sue azioni provochino un effetto. Comincia ad intuire le nozioni di “dentro-fuori”, “sopra-sotto” o “davanti-dietro”. In questo periodo si può stimolare la sua percezione dello spazio con giochi dalle diverse dimensioni come oggetti piatti, tondi e cubi. Adatti a questa fase anche i giochi che ne contengono altri e si compongono in più parti.

In questo periodo il bambino inizia a girarsi se chiamato e punta il dito verso ciò che lo interessa.

Tra i nove e i dodici mesi, più che in altri periodi della crescita, i tempi di sviluppo tra un individuo ed un’altro possono notevolmente variare senza dover destare particolari preoccupazioni nei genitori. E’ difficile, quindi, definire con precisione le varie tappe dello sviluppo.

Indicativamente a nove mesi il bebè inizia a gattonare e riesce a superare degli ostacoli . Sempre a nove mesi si afferma l’oggetto preferito (la famosa “coperta di Linus”) che il bambino non vuole mai abbandonare e può comparire la paura di oggetti sui quali non ha il controllo per i quali prima non prestava attenzione come, ad esempio, l’aspirapolvere.

Inoltre ora il bambino comincia a riconoscere e ad associare i suoni a particolari momenti della giornata come, ad esempio la sveglia che suona al mattino indica che è ora di svegliarsi o lo sbattere della porta in un determinato orario indica che il fratello è tornato da scuola e così via.

Gestualmente riesce anche a rispondere a domande semplici come, per esempio, dov’è la mamma? Mi passi la palla?

In questa fase i giochi consigliati sono quelli multifunzione come i tavoli musicali e quelli che emulano il mondo dei grandi come i telefoni giocattolo.

Gli piacerà molto il giocare a nascondino con mamma e papà!

A dieci-undici mesi alcuni bambini cominciano già a fare i primissimi passi, si comincia ad osservare la coordinazione tra spalla-braccio-polso e dita, sta imparando che gli oggetti che si allontanano rimangono della stessa dimensione anche se sembrano più piccoli, capisce precisamente da dove arrivano i suoni e distingue la differenza dei toni di voce. Gli piace leggere i libri attraverso le figure e comunica molto attraverso l’imitazione. E’ in questa fase che comincia a capire il significato dei “no”. A questa età sono utili i giochi con coperchi che il bambino può sollevare, quelli che si possono impilare come scatole e cubi, quelli dove gli oggetti di diverse forme e colori vanno incastrati negli appositi spazi e i libretti interattivi.

A dodici mesi il  bambino, che sia a gattoni o camminando, si muove per casa e comincia ad acquisire la consapevolezza dell’altezza e del concetto di pericolosità quindi potrebbe dimostrare timore soprattutto nello scendere da sedie e gradini. A questa età sperimenta i suoni che può creare percuotendo gli oggetti o con la sua voce, riconosce i nomi dei componenti della famiglia e generalmente sa già pronunciare tre o quattro parole di senso compiuto.

Adatti a questa fase giochi che rimbalzano e suonano, cavalcabili o su cui si possa arrampicare o, ancora, dove possa giocare con attività manuali. Utili anche quelli facilmente smontabili. Un bel gioco da fare con lui è quello di prendere due tazze e nacondere un giochino sotto ad una delle due per poi chiedergli “dov’è il giochino?” Dopo un paio di volte sarà lui ad indicare la tazza dov’è nascosto il gioco.

Dai dodici ai diciotto mesi generalmente tutti i bambini imparano a camminare e sarà impegnato tutto il giorno a farlo! Adora trascinare, far scivolare, spingere i giochi o comunque spostarli da un posto all’altro, riesce a tenere in mano più oggetti contemporaneamente e impara a sfogliare le pagine di un libro. Dopo l’anno è molto attratto dagli altri bambini e li osserva con molta attenzione. Imita i comportamenti degli adulti e anche il linguaggio che sta cominciando a strutturarsi. Dai quindici mesi in poi comincia a vedere e riconoscere sè stesso come singolo individuo e lo dimostra davanti ad uno specchio o sulle foto.

In questo periodo i suoi giochi preferiti sono quelli che imitano gli oggetti utilizzati dagli adulti come telefonini e computer o passeggini e scope e quelli che può spostare come trenini, camion e macchinine. Per il linguaggio sono molto utili i giocattoli che ripetono le parole, anche quelli in più lingue.

Dai diciotto ai ventiquattro mesi i progressi dello sviluppo motorio sono notevoli. Si arrampica su tutto, scavalca le sbarre del lettino, balla e corre. Gli piacciono i giochi dove si sente protagonista: guidare la macchina, lanciare la palla ecc. Riesce a trovare gli oggetti nascosti e seleziona quelli che gli piacciono di più. Si riconosce sempre meglio come entità singola e comincia a voler mangiare da solo. La sua voglia di indipindenza lo porta a cercare di allontanarsi dai genitori ogni volta che può e per questo è importante che la comunicazione sia chiara e determinata in modo da evitare situazioni pericolose. Per lui diventa importante essere incoraggiato dai genitori e valorizzato per gli sforzi che fa.

Il suo gioco preferito a questa età sarà interagire con i coetanei ma saranno utili tutti i giochi che lo aiutano a perfezionare il linguaggio e il movimento.

In ogni caso e ad ogni età non bisogna mai dimenticare che il gioco preferito rimarrà sempre quello fatto insieme a mamma e papà! Quindi genitori: giocate e osservate i giochi dei vostri bambini, vi aiuterà a conoscerli meglio!

Fonte: “Giocare per crescere, in tutti i sensi” – Osservatorio Chicco. (Per maggiori informazioni: www.chicco.com sezione Osservatorio).