Per la “Collezione Nursery” autunno-inverno 2010/2011 Chicco ha ideato una brochure che, tra le immagini dei vari capi di abbigliamento per bambini, racconta una favola che tratta del lungo viaggio intrapreso dalla cicogna Adelina per il trasporto di un bambino speciale ad un’ altrettanto speciale famiglia.
Questa storia mi è piaciuta così tanto che ho pensato di condividerla con le altre donne e mamme che amano leggere e raccontare storielle e favole ai propri cuccioli.
“C’era una volta un nido lontano lontano, così lontano che per quanto potessi avvicinarti non eri mai vicino abbastanza. In quel nido viveva la Regina delle Cicogne e solo pochissime altre cicogne, le più fidate, potevano entrare.
Quella sera, una sera d’inverno, nel nido si doveva prendere una decisione difficile. La famiglia che viveva nella Casetta in Cima al Mondo aveva chiesto un altro bambino.
Non sarebbe stato un problema per il Mondo delle Cicogne se non fosse che in quel momento tutte le cicogne del Reparto Speciale Consegne Impossibili erano fuori in missione. E nessuna delle cicogne presenti era in grado di affrontare un viaggio così lungo e pericoloso. Ma del resto nessuna delle cicogne presenti voleva lasciare quella famiglia senza il bambino.
Dopo ore di discussione la Regina delle Cicogne decise che c’era solo un modo di risolvere questo problemae spedì una Cicogna Viaggiatrice a chiamare Maestà, la Regina delle Aquile Reali. Chi meglio di lei avrebbe potuto aiutarle?
E così tra inchini e un grande sbattere di ali festoso nel nido lontano lontano arrivò Maestà. Le due regine si ritirarono per decidere il da farsi. Uscirono poco dopo, con un bel sorriso stampato sul becco. Maestà si offrì di accompagnare fin lassù chiunque si fosse proposto volontario per consegnare il bambino.
Si fece avanti Adelina, una cicogna minuta ma con occhi vispi e un cuore grande come le ali di un Albatros. Adelina prese il bambino con sé, salutò tutti e spiccò il volo insieme a Maestà.
Intanto nella Casetta in Cima al Mondo gli altri bambini sentivano che qualcosa di speciale stava per succedere e si davano il cambio alla finestra come sentinelle di guardia. Qualcuno sarebbe arrivato, il vento trasportava quel profumo fresco che hanno le novità. E il vento non mente mai.
Ci vollero nove mesi per arrivare sulla vetta di quella montagna così alta che a guardarla da sotto non si riusciva a vedere la fine. Arrivarono di notte, nevicava forte e non si vedeva ad un palmo dal naso. La famiglia, che aspettava il bambino, aveva sistemato fuori dalla porta due file di candele parallele.
A vederle dall’alto sembravano proprio una pista d’atterraggio. E così in quella notte di pieno inverno, mentre la neve come una coperta si stendeva sulla montagna, mentre il vento trasportava il freddo da una parte all’altra del mondo, mentre le stelle lassù nel cielo cercavano di scaldarsi stando vicine vicine, Adelina e Maestà toccarono finalmente terra.
La povera Adelina battè il becco per il freddo, era stravolta da quel viaggio che sembrava non finire mai. Anche Maestà era stanca, ma più abituata a quelle temperature fece un respiro, salutò Adelina avvolgendola con le sue ali calde e si rimise in volo verso casa.
Muovendosi contro quel freddo, la cicogna avanzava lentamente verso casa e quando arrivò a bussare alla porta aveva praticamente il becco congelato.
Le aprì una giovane donna, molto bella, con le guance rosse e i capelli biondi e grandi occhi abituati a guardare lontano. Aprì la porta e la prima cosa che fece fu quella di diventare di nuovo mamma. L’uomo la raggiunse sulla porta e diventò di nuovo papà. E la prima volta che presero in braccio il loro bambino erano così felici che decisero di chiamarlo Settimo Cielo. Aveva occhi blu come il più bello dei cieli belli e un sorriso bianco di panna montata e mani piccole ma piene di futuro.
A dispetto del freddo polare che c’era fuori, in casa c’era un calduccio che lasciò Adelina a becco aperto. Quando chiese alla mamma il segreto di quel tepore, la mamma le spiegò che quella Casetta in Cima al Mondo aveva dei riscaldamenti speciali, dei riscaldamenti alimentati ad Amore. “Ad Amore?” chiese stupita Adelina. “Sì ad Amore, e più Amore c’è in casa più fa caldo” Rispose la mamma. E da quando era arrivato Settimo Cielo in casa c’era più Amore che mai, e faceva caldo come non lo aveva mai fatto. La mamma prese poi un pezzo d’Amore da una cesta e lo mise nel camino, perchè in quella casa anche nel camino bruciava Amore. E anche le coperte e i vestiti, tutto era fatto d’Amore perchè, come scoprì quella sera Adelina, non c’è niente di più caldo dell’Amore nel mondo.
Adelina cominciò a guardare tutti i vestitini nuovi di Settimo Cielo e tra sorrisi e cinguettii, tra un “Ma è deliziooosoooo…” e un “Checcarinooo…” si dimenticò di tornare al nido.
Passarono le ore, passarono i minuti, passarono due famiglie di pupazzi di neve con i loro piccoli di ritorno da casa di amici e si fece ora di mettersi tutti a nanna.
Mamma, papà, bambini e cicogna si infilarono nei loro letti e lettini e arrivò la notte ad abbracciarli tutti. La notte diventò giorno, e il buio diventò luce, la colazione diventò un gioco come tutto quello che toccano i bambini. Anche Adelina giocò alla colazione, più stava in quella casa più voleva restarci. E invece più stava in quella casa più si faceva ora di andare.
Il pensiero di rimettersi al freddo e al gelo dopo aver provato il tepore dell’Amore non le piaceva per niente. E poi, a vedere tutti quei bei vestiti che riparavano così bene dal freddo provava una certa, piccola invidia. La mamma se ne accorse e così prese un filo d’Amore e uno di Gratitudine e li intrecciò insieme per farne una sciarpa per Adelina.
Con la sua sciarpa di Amore caldissimo Adelina ripartì verso casa. L’ultima cosa che vide fu la Casetta in Cima al Mondo che a guardarla da fuori non sembrava diversa da tante altre, ma lei che l’aveva vista da dentro sapeva che era una casetta speciale.
Quando finalmente raggiunse il nido lontano lontano, la Regina delle Cicogne volle sapere tutto. Adelina rispose che non c’era molto da sapere, che l’unica cosa che c’è da sapere è che la vita senza l’Amore è gelata come una lunghissima notte d’inverno.
E mentre si allontanava tutti la videro che si stringeva nella sua sciarpa nuova.”
Fine