Coppia

Gli uomini possono cambiare o arrabbiarsi è tempo perso?

Ho partecipato ad un corso di psicologia e alla veneranda età di 62 anni ho capito che non c’è verso di cambiare gli atteggiamenti dei mariti.

Noi donne ce la mettiamo tutta per trasformare l’uomo a nostro modo ma è tempo perso.

Quanti pianti inutili sperando che lui comprendesse ciò che desideravo e ciò che gli comunicavo con svariati atteggiamenti.

Ora conosco quello che non posso pretendere da lui.

L’uomo è più dotato nei ragionamenti matematici e meccanici, è meno portato ad articolare i propri sentimenti. Per lui è sufficiente programmare le cose necessarie per far andare avanti la famiglia,  occupandosi di cose ordinarie e pratiche, dando per  scontato il proprio compito di provvedere alla sicurezza e sussistenza economica della famiglia, senza soffermarsi troppo sulle emozioni. La donna ha bisogno di parlare, di entrare dentro i pensieri del proprio partner, diventando pertanto importante la complicità, la condivisione, il rendersi partecipi dei pensieri reciproci.

L’uomo è insofferente ad essere coinvolto nelle discussioni,  perchè secerne più adrenalina e impiega molto di più a calmarsi, pertanto tende a rifugiarsi in un ostruzionismo attraverso il silenzio  o allontanandosi sbattento la porta. E’ inutile dire che la donna porta avanti il litigio, con critiche e rimproveri all’infinito pur di raggiungere il chiarimento voluto, anche perchè lei sopporta molto meglio la tensione. L’ostruzionismo del maschio provoca nella donna frustazione e collera perchè non si sente accolta e ascoltata.

Cosa fare in caso di litigio. Cercare di concentrarsi sull’argomento in questione senza rinfacciare mancanze passate, limitando le critiche all’azione e non estendendola alla persona. Provare empatia con  l’altro mettendosi nei suoi panni,  così da capire meglio le motivazioni dell’azione. Esternare  i propri sentimenti per far capire quanto ci  può fa star male un dato comportamento. Ascoltare le sue ragioni valutando le cose da punti di vista diversi. Non attaccare l’altro nella sua persona e nella stima di sè . Non mettere in discussione la propria relazione accusando l’altro: con te non si può discutere. Avere il coraggio di scusarsi, se ci si accorge di avere torto.

Imparare a ringraziare. Esprimere gratitudine non diminuisce la propria persona ma dimostra la propria sicurezza e autostima l’assenza di invidia, e fa molto bene a chi la riceve.

E’ bene educare fin da piccoli ad esternare i propri sentimenti, sarà più facile da adulti esternare i propri stati d’animo.