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Gioco e sviluppo cognitivo

Eccomi qua, oggi vi parlo della seconda fase di sviluppo che viene favorita, nel bambino, attraverso il gioco:

SVILUPPO COGNITIVO

Il gioco, come già vi ho detto, riveste un ruolo molto importante nello sviluppo del bambino, ed è fondamentale per lo sviluppo intellettivo; esso stimola la memoria, l’attenzione, la concentrazione, capacità di confronto, relazioni ecc ecc.

J.Piaget* mette in relazione lo sviluppo del gioco con quello mentale, infatti è convinto che il gioco sia la “più spontanea abitudine del pensiero infantile”
Egli afferma che lo sviluppo intellettivo del bambino passa attraverso due processi:
– ASIMILAZIONE
-ACCOMODAMENTO
L’assimilazione è un processo per cui un elemento proveniente dall’esterno viene inseriti in schemi mentali già preesistenti; es: un bambino piccolo avrà imparato a battere un oggetto sul tavolo o su altre superfici, batterà allo stesso modo qualsiasi oggetto che si troverà in mano.
L’accomodamento è un processo in cui i dati di una nuova esperienza modificano gli schemi già posseduti. es: il bambino che ha imparato a battere ritmicamente un oggetto, avendo a disposizione una pallina può inserirla nello schema “battere ritmicamente”, poi scoprirà che può anche rotolare, creerà così una nuova categoria “oggetti che rotolano”

In questa fase di sviluppo si possono individuare tre stadi:

♦ 0 – 1 ANNO I GIOCHI DI ESERCIZIO

I giochi di esercizio prevalgono nel primo anno di vita, nella fase cosiddetta “senso-motoria”; il bambino attraverso l’afferrare, il dondolare, il portare alla bocca oggetti, aprire e chiudere mani e occhi impara a controllare i movimenti e a coordinare i gesti. Il piacere che deriva da questi giochi porta il bambino a ripetrli più volte.
La fase di asimilazione in questo periodo prevale su quella di accomodamento.

♦ 2 – 6 ANNI I GIOCHI SIMBOLICI

Questi giochi si collocano nella fase detta rappresentativa, in cui il bambino acquisisce la capacità di rappresentare tramite gesti o oggetti una situazione. Si sviluppa la capacità di immaginazione e imitazione, per cui i giochi preferiti sono quelli dove il bambino si improvvisa attore (fingere di dormire, di cadere).

Questi giochi permettono di riprodurre esperienze viste ma non ancora direttamente sperimentate.

Nei giochi simboloci assume molta importanza il linguaggio: con una parola ogni oggetto può essere trasformato in qualche cosa di diverso,più bello,più utile e inoltre si sviluppa un primo livello di dialogo, con i giocattoli, che vengono coinvolti negli stati d’animo del momento.

♦ 6 – 11 ANNI GIOCHI CON REGOLE

Questa fase è detta “sociale” perchè il bambino comincia a vivere il rapporto con gli altri. Il bambino sperimenta la vita di gruppo, si trova di fronte a determinate regole che è tenuto a rispettare, in questo caso vengono viste non come imposizioni da acceettare ma, come mezzi necessari per il buon andamento del gioco.

La comparsa delle regole determinano la fine del gioco infantile e si passa ad una fase di crescita altamente educativa, nella quale viene viene stimolato l’autocontrollo del bambino, la sua capacità di concentrazione, di memoria ecc..

Il processo di ASSIMILAZIONE di cui parla Piaget lo sto notando in Leonardo, ogni oggetto che prende in mano, che sia un giochino,il telecomando,una bavaglia, lo batte sempre allo stesso modo.

*Jean Piaget (Neuchâtel, 9 agosto 1896 – Ginevra, 16 settembre 1980) è stato uno psicologo e pedagogista svizzero. È considerato il fondatore dell’epistemologia genetica, ovvero dello studio sperimentale delle strutture e dei processi cognitivi legati alla costruzione della conoscenza nel corso dello sviluppo. www.wikipedia.it

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