Benessere e Salute

L’AIDS non è scomparso!

Avendo “qualche anno” ho la fortuna di ricordare perfettamente la grande risonanza mediatica che ha avuto la scoperta del virus HIV, che provoca l’AIDS, e la grande paura che potesse essere la peste nera del nuovo millennio. Paure probabilmente esagerate visto che molto presto furono rese pubbliche le norme igieniche e comportamentali per non contrarre il virus, tanto pericoloso quanto facile da evitare.

All’epoca il panico maggiore, per chi non aveva rapporti a rischio, erano il gran numero di siringhe lasciate in giro da chi si drogava divenute potenziali portatrici di una malattia mortale. Ora, fortunatamente, se ne trovano molte meno abbandonate nei parchi e sui marciapiedi, ma l’HIV non per questo si è fermato, anzi.

I rapporti a rischio sono oggi diventati gli attori principale per la trasmissione dell’HIV, tanto che più dell’80% delle infezioni si trasmettono in questo modo. Ma a differenza di una siringa abbandonata che, con il suo ago, dà sempre un messaggio di “pericolo”, i rapporti casuali non sono associati in modo “naturale” ad un potenziale pericolo, anzi sono piuttosto motivo di piacere e divertimento.

Il livello di attenzione sui rischi ai quali si incorre con queste tipologie di rapporto è di conseguenza molto basso e dovrebbe essere continuamente “risvegliato”, sia su chi è già informato sia sui giovani che entrano per le prime volte nella fase sessualmente attiva della loro vita. E’ infatti importante ricordare che ogni anno ci sono nuovi ragazzi che possono entrare nella sfera del rischio HIV e che quindi ogni anno va fatta una adeguata campagna di informazione.

Le scuole sono un buon punto di partenza, non solo per informare, ma anche per avere un riscontro sul livello di conoscenza dei ragazzi… e non è raro trovare chi crede che la pillola sia una protezione contro l’HIV! La cosa ai più sembrerà ridicola, o almeno lo spero, ma sono proprio questi giovani mal informati che corrono il rischio e ogni sforzo deve essere fatto per portarlo a zero.

Informare con un gioco

A questo proposito Janssen ha lanciato una nuova campagna informativa in forma di divertente infogame ovvero un gioco che permette, affrontando varie “missioni”, di informarsi con semplicità sull’HIV e sull’AIDS. Il gioco ha due vantaggi: il primo è non essere noioso come può risultare una lezione di educazione sessuale a scuola il secondo di essere sempre disponibile e consultabile in “privato” senza sentirsi giudicati da compagni ed insegnanti (e tutti sappiamo quanto un adolescente se senta sempre sotto giudizio).

Le missioni del gioco sono 7 e vanno dalla serie veloce di domanda-risposta-approfondimento ad una serie di informazioni animate con un successivo test di comprensione. Dopo ogni missione si può controllare, senza altri sguardi indiscreti, le domande alle quali abbiamo risposto bene e quelle sbagliate: nessuna figuraccia e l’occasione per saperne di più e allontanarci dal pericolo AIDS.

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Per i genitori

Un invito va rivolto specialmente ai genitori perché suggeriscano il gioco ai figli nel momento in cui, adolescenti, l’ascendente del papà o della mamma viene meno ed è quindi più difficile farsi ascoltare anche sulle questioni molto importanti: si può scrivere l’indirizzo del gioco (www.hivinfogame.it) su un foglietto e lasciarlo alla portata del proprio figlio (ovviamente avendo prima provato il gioco noi stessi!).

Canali informativi

In caso di dubbio, come si dovrebbe fare sempre, è importantissimo consultare un medico od un consultorio che sapranno dare indicazioni su esami e controlli da effettuare e specialmente sui corretti tempi per effettuarli. Esiste inoltre un sito dedicato www.uniticontrolaids.it dove trovare ulteriori informazioni ed un numero verde da chiamare dal lunedì al venerdì dalle 13.00 alle 18.00 al 800 861 061.

L’HIV si ferma solo se noi lo fermiamo.

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